lunedì 30 agosto 2010

Evoluzione + Dio = ...?


Nonostante il triste disprezzo per tutto ciò che è scienza dimostrato dalla maggior parte degli italiani, c'è da dire che perlomeno da noi il problema del creazionismo (oggi detto anche "Intelligent Design") è relativamente contenuto rispetto alla situazione americana, che vede più di metà della popolazione incapace di accettare un fatto ormai dimostrato e arcidimostrato da più di 150 anni, su cui si basa l'interezza delle scienze biologiche e quindi anche buona parte della medicina, e che ogni momento che passa viene comprovato e compreso sempre di più. Ciononostante, anche fra coloro che in tutto il mondo accettano l'evoluzione, la maggior parte è comunque convinta che essa non interferisca con l'idea dell'esistenza di Dio - molti evoluzionisti sono religiosi, e anche fra molti degli atei regna la convinzione del bisogno del rispetto assoluto delle altrui convinzioni, per amore del quieto vivere, il che può sicuramente apparire corretto. PURTUTTAVIA:

Il rispetto delle convinzioni altrui non è una cosa dovuta a chiunque. Se così fosse, saremmo costretti a rispettare anche le convinzioni di razzisti, nazisti, pedofili e compagnia bella. Le convinzioni altrui nel campo della condotta vanno rispettate se hanno ragioni logiche e giuste di essere così come sono, altrimenti vanno ostacolate per evitare pericolo all'interessato e soprattutto a chi lo circonda. E' il principio che sta alla base di cosucce del tipo "Sbattere in galera chi ritiene che la ricchezza personale possa essere ottenuta con l'inganno e il disprezzo della legge, e agisce di conseguenza". Ora, direte voi, come si può paragonare la religione a qualcosa come un crimine? Essa detta molti principi di giustizia e buon senso. Il punto è che l'unico motivo di credere in qualcosa è quello di agire basandosi su tale credo, e quindi chi crede in Dio dovrà basare il suo agire sulla parola di Dio, e qui sta la fregatura. Il nostro mondo si basa su leggi scientifiche, non sulle leggi approssimative (nel migliore dei casi) o completamente insensate di un essere fittizio, la cui esistenza sarebbe provata unicamente da un libro (a questo punto io potrei dire che, essendoci ben sei film di Star Wars, l'esistenza di Lord Fener è ben più provata di quella di Dio). Chi prova a interagire con questo mondo non seguendo le sue regole ma quelle di Dio è destinato a fallire nei suoi intenti (se è fortunato), o a mettere in pericolo se stesso e chi lo circonda (se è sfortunato). Francamente, non so cosa pensare di chi dice di credere in Dio e poi vive come se non ci credesse: in cosa si esplica, esattamente, il loro credere? Questa non è fede, è nevrosi.

Tornando all'evoluzione: molti dicono che è possibile pensare che Dio abbia dato il via alla vita e che poi questa si sia evoluta come tutti sappiamo (non voglio nemmeno prendere in considerazione quello che dicono quegli aborti senza palle dei sostenitori dell'Intelligent Design, perchè ha meno dignità di una scarica di diarrea di cinghiale). E' possibile? Si, lo è, in una visione inutilmente forzata e surreale dei fatti, in cui Dio fra l'altro viene presentato come un completo coglione. Mi spiego meglio: se si vogliono accettare contemporaneamente i fatti scientifici e l'esistenza di Dio, ci si dipinge uno scenario in cui Dio, dopo l'inizio dei tempi, impiega ben 10 miliardi di anni per creare la vita (età stimata dell'Universo: Circa 14 miliardi di anni - età stimata della vita: più di 3 miliardi di anni). Homo sapiens sapiens è comparso circa 200.000 anni fa, e proprio quest'anno Craig Venter ha creato la vita artificiale. E' una mia impressione, o 200.000 anni sono una cifra considerevolmente inferiore a 10 miliardi di anni? Questo significherebbe che noi umani siamo esattamente 5000 volte più rapidi e intelligenti di un essere considerato perfetto. Wow - abbasso la modestia! Ma non è finita qui. A questo punto secondo coloro che vogliono conciliare scienza e fede, è avvenuta l'evoluzione (lo ripeto ancora una volta, non prendo in considerazione quella merda dell'ID); cioè, in pratica Dio non solo ci mette un tempo spropositato a creare la vita, ma inoltre dopo averlo fatto si siede su una sdraio e se ne lava le mani, lasciando che le mutazioni casuali e la selezione naturale facciano tutto il resto, il che fra l'altro esclude che noi siamo i suoi figli prediletti fatti a sua immagine e somiglianza, a meno che il buon Signore non abbia confidato che, con un tremendo colpo di culo, il caso avrebbe prodotto in milioni di anni di prova ed errore proprio le creature che aveva in mente. Alla faccia dell'essere perfetto, buono e onnipotente. Dio è per definizione tutte e tre le cose, e visto che il dio che salta fuori conciliando scienza e fede non ha questi attributi, sicuramente non è un dio e non c'è ragione di postulare la sua esistenza.

domenica 29 agosto 2010

Spotlight Zoologia: Maniraptora


Chiunque abbia anche solo un minimo d'infarinatura sui dinosauri (cioè pressochè nessuno a parte gli addetti ai lavori) o, più semplicemente, abbia visto Jurassic Park, può vantarsi affermando di sapere che gli uccelli sono i diretti discendenti dei dinosauri. In effetti, non è esattamente così: d'ora in poi, quando si parlerà dell'estinzione dei dinosauri, voi potrete esclamare con falso stupore: "I dinosauri si sono estinti? E quando è successo?" visto che ormai quasi tutti i paleontologi e i biologi evoluzionisti concordano sul fatto che gli uccelli siano dei veri e propri dinosauri, gli unici che abbiano mai imparato a volare, e gli unici scampati all'estinzione del Cretaceo. Gli uccelli fanno parte del clado dei Maniraptora ("Ladri con le mani"), che comprende, fra gli altri, i Dromeosauridi come il Velociraptor, gli Oviraptoridi come l'Oviraptor e i Therizinosauridi come... beh, come il Therizinosaurus. Tutte bestiole di dimensioni variabili dal minuscolo al bello grosso, bipedi, carnivore o onnivore e spesso e volentieri ricoperte di piume. Vi sembra bizzarro che un pollo sia un dinosauro? Be', di sicuro il Velociraptor, piccolo, leggero e pennuto bipede dal muso aguzzo e dai grandi occhi, assomiglia molto di più a un pollo che ad un Brachiosaurus, 25 metri di gigante squamoso quadrupede con zampe da elefante, collo lunghissimo e testa arrotondata e gibbosa - eppure, non facciamo fatica a considerare il Velociraptor un dinosauro, quindi perchè escludere gli uccelli? Nella classificazione monofiletica, ogni gruppo deve includere un progenitore comune e tutti i discendenti, perciò è inevitabile classificare gli uccelli come dinosauri. I Maniraptora erano (whoops... sono) Teropodi, gruppo che include tutti i dinosauri carnivori, il che significa che il vostro canarino è in realtà strettamente imparentato con quella macchina assassina di 13 metri per 6, dal peso di 6 tonnellate, con al posto della bocca una tagliola lunga un metro e mezzo guarnita di sessanta denti a pugnale seghettato di 20 cm, in grado di frantumare in un colpo solo l'osso rinforzato di un grosso adrosauro, nota come Tyrannosaurus Rex.

Fico.

Il più antico dinosauro considerato già un uccello è l'Archaeopteryx litographica, forse il simbolo stesso dell'evoluzione, bellissima forma di passaggio con denti, coda e mani artigliate da rettile ma muso aguzzo, braccia allungate e soprattutto penne da uccello. Il più bel fossile di Archaeopteryx che si conosca (e uno dei miei fossili preferiti) immortala la creatura nella roccia stratificata delle cave di Solhnofen, in Germania, in una posa incredibile, quasi da Cristo sulla croce, con le braccia allargate e la testa reclinata all'indietro, quasi un enorme dito medio che la biologia e la scienza alzano nei confronti della religione: è questo il vero messia, è questa la verità.

sabato 28 agosto 2010

OGM, mon amour


Lasciate che spezzi una lancia in favore degli OGM, o almeno delle loro potenzialità. Probabilmente oggi esistono più italiani convinti della pericolosità degli OGM di quanti ce ne siano convinti della malvagità di Hitler. Neanche a dirlo, si tratta perlopiù di persone completamente estranee all'argomento - secondo un sondaggio di "Le Scienze" di qualche anno fa, la maggioranza di coloro che diffidano degli OGM non sa nemmeno cosa siano i geni, mugugnando cose del tipo "Sono quelle cose che stanno nella frutta", e io personalmente ho potuto constatare che pressochè nessuno sa cosa siano le biotecnologie. Le obiezioni agli OGM sono principalmente due, la prima delle quali è così idiota che non viene presa in considerazione da quegli oppositori preparati sull'argomento più della media, e si tratta dei rischi di salute. La gente immagina che gli OGM siano imbottiti di sostanze tossiche e veleni chimici, come si vede battendo "OGM" su Google Immagini e venendo sepolti da una serie di vegetali trafitti da siringhe varie, e i più preparati parlano di passaggio di materiale genetico dall'OGM a chi lo ingerisce (perchè? Vi preoccupate forse, quando mangiate una mela, di poter incorporare alcuni geni di mela?). Ovviamente sono cazzate, e l'unico pericolo è, per chi è allergico a una specie, di mangiare senza saperlo un OGM contenente geni di tale specie - pericolo prevenibile usando FOTTUTE ETICHETTE che informano sulle caratteristiche del cibo. Più degna di considerazione, e più rilevante visto il tema del blog, è l'obiezione relativa all'introduzione di OGM nell'ecosistema e al relativo pericolo di sovvertimento dell'equilibrio. Questa paura può apparire ragionevole, ma se ci si pensa un attimo è in realtà piuttosto ipocrita: da centinaia di anni introduciamo e coltiviamo specie estranee nel nostro paese (credete che mais e pomodori siano originari dello stivale?) e nessuno si preoccupa delle conseguenze ambientali, nonostante sia noto che l'introduzione di specie straniere sia la seconda più importante causa di estinzione al mondo subito dopo la perdita di habitat - altro fattore che, fra parentesi, viene in non piccola parte provocato sempre dalle colture umane in continua espansione. Se alle colture di specie straniere "naturali" (che poi naturali non sono, visto che le selezioniamo e modifichiamo da centinaia di anni) si sostituiscono in parte colture straniere artificiali, che hanno la potenzialità magari di produrre di più in minore terreno e senza l'aiuto di pesticidi, il nostro malridotto ambiente avrà solo di che guadagnarci. "Ma come" dite voi "oggi la maggior pate degli OGM fa uso di pesticidi più delle piante normali!" "E allora?" rispondo io. Le grandi industrie hanno scelto questa direzione sbagliata (OGM resistenti ai pesticidi), ma questo non significa che bisogna bloccare la ricerca in quella giusta (OGM che non abbisognano di pesticidi). "E se la scarsa diversità genetica rendesse gli OGM vulnerabili a nuove infezioni? E se i parassiti sviluppassero resistenza ai pesticidi?" dite voi. No, non è vero, non lo dite perchè siete troppo stupidi per formulare pensieri così astuti. Sono comunque buone domande, ma non sono muri: sono ostacoli che la ricerca deve superare. La popolazione aumenta, e nonostante il mostruoso scempio di risorse naturali molta gente muore di fame: qui o si va a OGM, o si spara in faccia a ogni nuovo neonato nella culla in modo che la popolazione mondiale sia contenuta e ridotta in quantità più sopportabile per la Terra. E chissà perchè, non credo che la seconda opzione godrebbe di consenso popolare.

giovedì 26 agosto 2010

Un dipinto di Leonardo vale meno di uno scarafaggio?


La domanda potrebbe essere meno stupida di quanto appaia. Bisogna semplicemente confrontare i valori di un'opera d'arte con quelli di una specie vivente. L'opera d'arte ha 2 valori principali:

1) Il valore estetico, che è quello fondamentale, in quanto lo scopo primario dell'arte è la bellezza;
2) il valore didattico, a sua volta divisibile in 2 sottosezioni: in primo luogo ogni opera dà informazioni sulla storia e lo sviluppo dell'arte e sul contesto storico in cui è stata creata, in secondo luogo alcune opere possono volutamente contenere messaggi filosofici/politici/sociali/estetici lasciati dall'artista che vuole educare il pubblico.

Questi due valori sono condivisi da tutti gli esseri viventi:

1) Ogni vivente ha valore estetico, persino (anzi, di solito soprattutto) gli esseri spesso considerati disgustosi: la gente non ha idea della bellezza mozzafiato di un insetto solo perchè non lo guarda abbastanza a lungo prima di calpestarlo.
2) Ogni vivente insegna agli scienziati nozioni di botanica, zoologia, microbiologia, fisiologia, ecologia ed evoluzione. Ovviamente nessun vivente ha un "messaggio" lasciato dall'artista, a meno che voi non siate quei trogloditi dei creazionisti.

A questi se ne aggiungono però altri 3:

3) Uso pratico: l'uomo non fa più uso della raccolta, secondo voi? E il tonno che vi sbafate da dove viene, da un allevamento? Piccolo indizio: la popolazione dei tonni si è ridotta del 90% nell'ultimo secolo, e continua a calare. Molte specie selvatiche hanno utilizzo pratico anche importante (specialmente quelle marine), e vanno protette. Il leggendario entomologo (so che quest'associazione di parole potrebbe scioccarvi, sempre che voi beduini sappiate cos'è un entomologo) Edward O. Wilson inoltre suggerisce che i redditi ricavati dalle foreste pluviali potrebbero accrescersi enormemente se invece di abbatterle per ottenere il legno (arrecando danni incalcolabili e irreparabili all’ecosistema) si procedesse alla vendita della frutta spontanea, degli olii e di alcuni animali commestibili in esse originati, beni che vengono prodotti in continuazione a costo zero.
4) Banca genetica: ancora più importante. Ogni specie è il suo DNA, e la ricerca si è appena affacciata sul mondo della ricombinazione genetica: le creature selvatiche hanno geni che permettono loro di produrre sostanze utili o di sopravvivere nelle condizioni più estreme, geni che potrebbero venir inseriti nel DNA di specie diverse per moltiplicarne o modificarne gli effetti. L’importanza che le creature più bizzarre ed esotiche hanno per le biotecnologie mediche, alimentari, industriali è enorme, e ancora praticamente inesplorata.
5) Ruolo ecologico: il più importante di tutti. Ogni specie ha una parte nell’ecosistema, e le conseguenze di un’estinzione sono spesso imprevedibili: la scomparsa di alcune creature può non avere quasi nessun peso, più spesso provoca modificazioni a volte drammatiche nell’intero habitat circostante, e vi sono infine alcune specie così importanti la cui scomparsa può portare alla distruzione totale di tutto l’ecosistema in cui vivono (e sì, di solito si tratta di quelle creature considerate ripugnanti o insignificanti). Anche noi facciamo parte dell’ecosistema, respiriamo ossigeno generato dalle piante, mangiamo vegetali e animali, e dipendiamo da esso.

Tirate voi le somme.

martedì 24 agosto 2010

Spotlight Zoologia: Pycnogonida



La sezione "Spotlight Zoologia" si occuperà di divulgare qualche informazione su specie o gruppi animali molto bizzarri ma poco noti al grande pubblico, che io sceglierò esclusivamente in base a quanto sono fighi. Il primo gruppo che esaminiamo è quello dei Pycnogonida o ragni di mare, creature che ho sempre trovato avere un look assolutamente straordinario. Come vedete dalle foto, l’aspetto generale è quello del frutto di un appassionato incontro erotico fra un opilione (quelle creature simili a ragni col corpo a pallina e le zampe filiformi che vi fanno tanto schifo) e un facehugger di Alien. Visto il loro aspetto non esattamente sexy, molti razzisti aracnofobici non saranno sorpresi nello scoprire che gli adorabili picnogonidi sono parte dei Chelicerata, il gruppo di animali che comprende anche gli Aracnidi e gli Xifosuri. L’ultimo nome non vi dice niente? “Limuli” va meglio? No? Come immaginavo. Chinate il capo e abbiate vergogna. Tornando ai Pycnogonida, è facile notare che le loro zampe scheletriche sono lunghe tanto quanto il loro corpicino è piccolo ed esile, il che lascia poco spazio per gli organi. L’intero organismo di questi artropodi marini è votato al risparmio di spazio: ogni muscolo è costituito da una singola cellula, l’apparato respiratorio è mancante (vista la sottigliezza degli animali basta la semplice diffusione dei gas), le sacche di uova sono appese esternamente a due zampe specializzate, e l’apparato digerente si estende perfino all’interno di alcuni degli arti. Cosa fanno questi bellimbusti tutto il giorno? Vagano per i fondali usando la loro proboscide per predare organismi marini mollicci e sedentari come anemoni e briozoi. Vanno dal diametro di 1 mm a quello di 90 cm, e vivono in tutti i mari, dalle profondità artiche al Mediterraneo – siete avvertiti!

Ecologia vs. Ecologismo


Inauguro il blog facendo un'importante distinzione, in quanto la maggior parte della gente è confusa sul significato della parola "Ecologia", e la prova di questo è che cercandola su Google Immagini si viene sommersi da una serie di ameni soli ridenti, foglioline stilizzate e anche quest'inquietante casa pelosa. L'Ecologia è, per definizione, quella branca della biologia che si occupa dello studio degli ecosistemi e delle interazioni fra gli organismi che li abitano. L'ecologismo, invece, è il movimento sociale che si prefigge di difendere l'ambiente. E' ovvio che tutti gli ecologi sono giustamente ecologisti, mentre la maggior parte degli ecologisti non sono ecologi, il che è tragico, visto che per aiutare la vita selvatica non bastano le buone intenzioni, ma servono le conoscenze degli scienziati. Ho la sgradevole impressione, fra l'altro, che la maggior parte degli ecologisti non abbia nemmeno le buone intenzioni, e abbracci il movimento più che altro per soddisfare la propria brama di attenzioni: "Guardatemi, sono un ambientalista, sono così originale e sensibile! AMAAATEEEMIII!". Per molti, purtroppo, la difesa dell'ambiente è una moda che serve più che altro come scusa per indossare magliette con tigri e delfini (si, perchè se gli animali non sono carini col cazzo che li difendono) e abbandonarsi a pratiche New Age che poco o nulla (cancellate il "poco") hanno a che fare con l'ecologia. Molti ecologisti sono menti semplici facilmente ipnotizzabili da vuoti slogan è incapaci di ragionare con la loro testa per rendersi conto che forse la chiave per ottenere quello che vogliono e che è auspicabile è proprio quella scienza da loro spesso demonizzata perchè portatrice del "cattivo" progresso. Se davvero tenete alla vita sulla terra, ascoltate i consigli di chi la vita la studia.

Abbandonate l'ecologismo, abbracciate l'ecologia.

lunedì 23 agosto 2010

Si alza il sipario


Il Tiktaalik roseae è un pesce ormai estinto dalla notte dei tempi, notevole perchè è uno dei primi organismi conosciuti a presentare caratteristiche che sarebbero state proprie dei tetrapodi (si, significa "con 4 gambe" e si, indica tutti i vertebrati terrestri). Vista la sua importanza come anello di congiunzione e la figaggine del suo nome, il nostro eroico sarcopterigio è stato scelto per diventare il simbolo di questo blog, che si prefigge di diffondere nelle molto scientificamente insipienti zucche italiane nozioni di base sull'affascinante mondo dell'ecologia, della zoologia e della biologia evoluzionistica. Tenterò il più spesso possibile di aggiornare il blog con articoli tratti dalla mia amatoriale ma non modestissima conoscenza del mondo vivente, aiutandomi con stralci opportunamente pescati da internet, che trattino di tematiche biologiche, e non m'importa se nessuno leggerà - è solo peggio per voi: vi perderete delle gran figate.