mercoledì 24 novembre 2010

Un Trailer Primordiale



Molto presto gli inglesi torneranno a caccia di dinosauri!

Chi può non amare una serie in cui un eterogeneo gruppo di britannici si trova a dover affrontare creature mostruose uscite da anomalie spazio-temporali provenienti dal passato e dal futuro?

venerdì 19 novembre 2010

Spotlight Zoologia: Myxini


La tassonomia moderna è un adorabile caos, grazie a tutti i nuovi studi di biologia evoluzionistica e molecolare che stanno pian piano portando a sovvertire i vecchi gruppi basati su somiglianze morfologiche relativamente superficiali e a sostituirli con classificazioni che rispecchiano maggiormente la realtà della storia evolutiva. Generalmente i Myxini, o missine, sono considerati vertebrati agnati, ma c'è anche chi non li considera nemmeno vertebrati. Di certo è che sono un gruppo di Cordati molto più primitivo di tutti gli altri Vertebrati, e di solito le missine vengono confuse con le lamprede, a loro volta confuse coi veri e propri pesci - che in effetti non credo siano un clado valido, ma solo un'accozzaglia di vari gruppi di vertebrati superficialmente simili. Ma sto divagando. Le tenere missine sono creature marine anguilliformi con corda dorsale e cranio cartilagineo, piccoli occhi primitivi e barbigli sensoriali, coda appiattita lateralmente e pelle rosa-grigiastra. Si nutrono di solito di cadaveri o pesci morenti e, essendo prive di mascelle, per riuscire a staccare pezzi di carne dalle flaccide prede formano col corpo una sorta di nodo che stringono sempre di più in modo da forzare indietro la testa con il boccone, che afferrano con una sorta di lingua carnosa ricoperta di denti aguzzi. Le missine sono particolarmente note per secernere, a scopo difensivo, enormi quantità di muco gelatinoso trasparente estremamente viscido; la secrezione è talmente veloce da poter riempire di muco un secchio da 20 litri in pochi minuti. Visto i loro sforzi per presentarsi come bocconi disgustosi, di solito non vengono utilizzate nell'alimentazione umana, tranne una particolare specie che è apprezata in Corea ma si sa, da quelle parti mangiano di tutto. Bon Appetit! (O come diavolo si scrive).

venerdì 12 novembre 2010

Il destino della specie umana


Ci sono due diffuse (specie fra la plebaglia non addetta) scuole di pensiero su quello che ci attende in futuro: secondo alcuni machisti trivellapozzi l'inquinamento e i cambiamenti climatici sono solo una montatura e il pianeta potrà sostentarci all'infinito, secondo altri hippies succhiatisane l'uomo sta distruggendo irreparabilmente tutto e presto l'intera vita sulla Terra sparirà a meno che non si faccia qualcosa. A mio modesto parere si sbagliano entrambi, e, dalla sommita della mia magnanima benevolenza, vi dirò anche il perchè. E' ingenuamente ottimistico pensare che la nostra specie si estinguerà (e dico "ottimistico" dal punto di vista del resto dell'ecosistema, a cui siamo solo di peso, e di alcuni ambientalisti esaltati, perchè di certo non sono favorevole, come umano, alla nostra estinzione), così come è vanagloriosamente arrogante pensare che noi possiamo, anche con tutti i nostri veleni e le nostre armi, cancellare del tutto la Vita, fenomeno che si è perpetuato ininterrottamente per 3,8 miliardi di anni fronteggiando innumerevoli eventi catastrofici e 5 grandi estinzioni di massa di cui l'ultima, neanche la più grave, ha visto i cieli stessi scatenare la loro furia sulla Terra, scagliando un asteroide di 11 kilometri di diametro nel golfo del Messico (quel posto deve proprio portar sfiga, visto l'odierna situazione) con la forza di dieci MILIARDI di bombe atomiche come quella che colpì Hiroshima. E' impensabile che l'uomo possa anche solo scalfire le popolazioni di batteri, alghe, protozoi, nematodi o anche artropodi e roditori terrestri, senza parlare delle creature marine che vivono in abissi così profondi da non poter essere raggiunti. Allo stesso tempo, l'effetto deleterio dell'attività umana sull'ambiente è innegabile, così come è innegabile che, crescendo la nostra biomassa, il problema delle risorse si farà sempre più grave. Cosa potrebbe succedere, se non si fa qualcosa? La stessa cosa che accade nella dinamica preda-predatore. Quando la biodiversità e l'ambiente saranno così impoveriti e devastati dal nostro operato da non poterci più sostenere, anche la specie umana comincerà a calare di numero. Ancora una volta ripeto che l'estinzione è improbabile, perchè siamo troppi e troppo adattabili e intelligenti (beh, alcuni di noi...), ma se i danni all'ambiente continueranno di questo passo, potremmo ritrovarci improvvisamente senza il terreno sotto i piedi, come un predatore troppo efficiente che ha ridotto troppo i numeri della sua preda, e la perdita di milioni o anche miliardi di vite umane è estremamente probabile. A quel punto, ridotti a relativamente pochi esemplari per centinaia o migliaia di anni, forse selezionati dalla natura per diventare più forti e resistenti, non saremo più in grado di danneggiare ciò che rimane dell'ecosistema, che potrà riprendersi, magari originando un mondo tutto nuovo, al pari di quello che è successo in seguito a ognuna delle cinque grandi estinzioni (non a caso molti ritengono che durante il nostro periodo, l'Antropocene, stia avvenendo la sesta grande estinzione di massa). Rinato l'ecosistema, i nuovi umani prospereranno di nuovo, pronti a ripetere il ciclo. E' una dinamica piuttosto comune in natura con le specie molto efficienti, ma avviene di solito in aree ristrette, e a prezzo di molte vite o di intere specie: noi abbiamo la possibilità, nel nostro stesso interesse, oltre che di tutte le altre specie, di guardare avanti ed evitare la mannaia.

sabato 6 novembre 2010

Great Migrations, starring Pierce Brosnan

Ho un debole per i trailer epici, quindi ecco qui. Ho visto il primo episodio. Nulla di particolarmente eccezionale come contenuti, belle le immagini. In italiano è narrato da Luca Ward, aka il doppiatore di Pierce Brosnan, che legge il testo con una certa qual comica intonazione sensuale. Sempre meglio di uno dei soliti "personaggi famosi" che gli italiani chiamano di solito a doppiare questo tipo di documentari, tipo Fiorello, Bonolis o Aldo, Giovanni e Giacomo.