martedì 5 luglio 2011

Le cazzate degli italiani, parte 2: Wikipedia


La versione inglese di Wikipedia è uno strumento sorprendentemente utile ed accurato, ricco di informazioni esposte con chiarezza e professionalità, e piuttosto attento a pubblicare le fonti. Non mi stupisce che la versione italiana sia meno estesa (lo sono tutte), quanto che gli articoli siano spesso scritti in una maniera decisamente più amatoriale e bambinesca, e in particolare ovviamente mi sto riferendo agli articoli sulle specie viventi, animali soprattutto. In concordanza con ciò di cui parlavo nella parte 1 (ormai qualche mese fa), sembra che gli italiani non siano in grado di prendere sul serio l'argomento, e che diversi articoli zoologici siano stati scritti almeno in parte da undicenni, o da gente con la mentalità di un undicenne. Invece dell'asciutta chiarezza scientifica riservata ad altri argomenti, nell'introduzione troviamo frasi come "Le doti artistiche degli uccelli giardinieri non hanno rivali nel mondo dei pennuti" dove non saprei dire quale parte è più infantile. Ma se gli animali odierni ancora ancora se la cavicchiano, gli animali estinti sono stati lasciati in completa balia di ragazzini armati di libri illustrati sui dinosauri per l'infanzia. Dove le sezioni dell'articolo in inglese hanno titoli come "Taxonomy", "Paleobiology and Ecology", "In Popular Culture", in italiano troviamo titoli "sensazionalistici" palesemente copiati da libri per bambini, come "Un collo serpentiforme", "Dinosauri cannibali?", "Un predatore che cacciava in gruppo?" che mi fanno letteralmente accaponare la pelle.

Per distaccarsi dall'argomento di questo blog e collegarsi a quello del mio altro blog, "MumbleMumble 2.0", vale la pena di notare che un'altra categoria tartassata dai wikipediani italiani sono i film, spesso con la trama scritta male e incompleta, e corredati di opinioni e recensioni personali: evidentemente c'è gente, anche con pretese intellettuali, che non capisce che Wikipedia dovrebbe essere un sito il più oggettivo possibile, non una raccolta di recensioni (a meno che non siano riportate quelle dei critici più influenti nella sezione apposita, come è fatto nella versione inglese).

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