sabato 25 settembre 2010

Spotlight Zoologia: Hexapoda



Se il nome vi sembra strano e oscuro, sappiate che è solo il modo per indicare gli Insetti e pochi loro stretti parenti a sei zampe (Entognatha). Perchè, in una sezione dedicata agli animali più bizzarri e meno conosciuti, parlare di un gruppo così vasto e così (relativamente) familiare al grande pubblico? In effetti, non intendo parlare della biologia degli Hexapoda, argomento che non potrebbe essere esaurito nemmeno in un'intera biblioteca di testi specializzati, in un patetico post di un blog che non segue nessuno. Vorrei fare solo alcuni brevi cenni sull'importanza di queste creature che la maggior parte delle persone considera fastidiose o trascurabili. Dei meno di 2 milioni di specie viventi conosciute, 900.000 (una buona metà) sono costituite dai soli insetti (senza contare quindi gli altri artropodi loro parenti). I mammiferi conosciuti sono circa 5000, il che significa che per ogni specie di mammifero ne esistono 180 di insetti, senza contare che, mentre è raro scoprire nuove specie di mammiferi, non è necessario alcuno sforzo per scoprire nuove specie di insetti: basta stendere un telo bianco fra due alberi in Brasile, di notte, e illuminarlo con una torcia - la maggioranza degli insetti che sciameranno su di esso saranno ignoti alla scienza. Questo fa capire come è probabile che in realtà le specie di insetti per ogni specie di mammifero siano diverse migliaia. Oltre che come numero di specie, gli insetti superano di gran lunga gli altri animali terrestri anche come biomassa. La maggior parte della massa animale vivente nel mondo è costituita da insetti (nelle foreste pluviali superano gli altri animali di 4:1). L'enorme diversità e l'enorme numero fa capire la loro enorme importanza nell'ecosistema: Edward O. Wilson ha stimato che se, per assurdo, tutti gli insetti sparissero di botto, nel giro di 6 mesi le terre emerse si trasformerebbero in una landa desolata, e che di conseguenza persino la razza umana arriverebbe molto vicino all'estinzione o si estinguerebbe del tutto. Tutte le piante che necessitano degli insetti per essere impollinate (una gran parte) sarebbero condannate all'estinzione, e anche la maggior parte di quelle impollinate dal vento e dall'acqua soccomberebbe a causa dell'impoverimento del terreno, non più rimescolato dagli insetti. Gli animali che si nutrono di queste piante e quelli che si nutrono di insetti morirebbero all'istante, e così gli animali che si nutrono di tali animali, e gli altri che stanno in cima alle catene alimentari. Fra tutti i pericoli che facciamo correre al nostro ecosistema, comunque, di certo non dobbiamo preoccuparci della totale scomparsa degli insetti, perchè non potremmo ottenerla neanche utilizzando tutto quello che abbiamo a nostra disposizione: sono troppo diffusi e adattabili, e le tonnellate di veleni che scarichiamo loro addosso servono solo a colpire l'ambiente circostante.
Alcuni dicono che dopo la nostra fine il mondo sarà dominato dagli insetti. Io non so se la nostra specie si estinguerà mai, ma questo non importa, perchè in effetti, vista la superiorità di numero, massa, distribuzione e persino influenza sul resto della biosfera, il mondo è già degli insetti, lo è sempre stato da quando c'è vita sulle terre emerse e lo sarà sempre fino alla fine fiammeggiante che attende il pianeta (o anche oltre: se noi la scamperemo fuggendo su qualche altro pianeta, dovremo portare con noi molte specie di insetti utili e altre, parassite, ci seguiranno comunque). Se un alieno osservasse la nostra civiltà da lontano, vedrebbe come ci affanniamo a costruire abitazioni e a produrre cibo usufruendone soltanto in minima parte, mentre loro godono a milioni per ogni singolo frutto della nostra fatica, superandoci in numero di parecchie migliaia nelle nostre stesse case e nutrendo i loro figli col nostro cibo, e non ci metterebbe molto a capire chi sono i servi e chi sono i padroni.

Amen.

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