sabato 11 settembre 2010
Alien esiste!
La mente umana, nonostante la maggior parte degli individui si sforzi al meglio delle sue possibilità di provare il contrario, è straordinaria, infinitamente superiore a quella di qualsiasi altro animale. Essa è, comunque, legata all'imitazione e alla rielaborazione dei meccanismi e delle forme della natura; sia che si parli di scienze pratiche, sia che si parli di arte, l'uomo imita e rielabora ciò che vede e osserva intorno a se. Questo è particolarmente evidente nei film di fantascienza, dove mostri di varia forma e dimensione, per quanto elaborati, non sono che un rimescolio di varie parti di organismi terrestri. Il mio mostro preferito è l'Alien, uno degli esseri più inquietanti e visivamente originali mai apparsi sul grande schermo. L'Alien è anche un esempio di un fatto straordinario: quelle poche volte che sembra che l'uomo sia riuscito a inventarsi qualcosa di così bizzarro da non trivare riscontro nella natura, salta poi fuori che in realtà la natura aveva già inventato quel qualcosa da milioni di anni, solo che non era ancora stato scoperto.
Che esistano parassiti simili nel comportamento all'adorabile mostro bavoso non è una novità, ed è probabile che anche i creatori del film li conoscessero. Si tratta infatti dei mitici Icneumonidi, vespe il cui raccapricciante comportamento è stato uno dei motivi che ha fatto dubitare Darwin dell'esistenza di un dio benevolo. Questi Imenotteri infatti depongono le uova nella carne viva delle loro prede, e alla schiusa le larve cominciano a nutrirsi della vittima (di solito un bruco o un'altro tipo di larva di insetto) dall'interno, lasciando per ultimi gli organi vitali in modo che l'animale non muoia e marcisca. Soave. Alcuni entomologi pensano che le vespe parassite potrebbero essere il gruppo di animali col maggior numero di specie sulla Terra (record attualmente in mano, o meglio in zampa, ai Coleotteri), per il semplice motivo che quasi ogni insetto studiato è parassitato da una o più specie di queste vespe. Gli Icneumonidi se ne sbattono altamente dei legami di sangue, e non esitano a infestare altri Icneumonidi, tanto che esiste un caso in cui un particolare bruco è infestato da un certo Icneumonide, le cui larve vengono parassitate da un altro Icneumonide mentre si trovano ancora nel bruco. Queste larve dentro la larva dentro il bruco sono parassitate da un ulteriore Icneumonide, le cui larve ancora dentro le larve nelle larve nel bruco sono parassitate da un ultimo Icneumonide. Alla fine, da questa matrioska entomologica emergeranno vittoriose solo le larve dell'ultima vespa, divorando dall'interno gli animali che hanno divorato dall'interno le larve che hanno divorato dall'interno il bruco. Una cosa del genere non si troverà mai in un film di fantascienza, perchè è troppo improbabile per essere presa sul serio dagli spettatori, eppure è vera.
Quello che invece forse i Creatori di Alien non sapevano quando hanno realizzato il film è che anche la caratteristica "bocca dentro la bocca" del celebre mostro esisteva già in natura, precisamente nella murena. Le mascelle di tutti gli Gnatostomi (che, in un epico colpo di scena, significa "Animali la cui bocca è dotata di mascelle") derivano dalla trasformazione del più anteriore degli archi faringei dell'embrione; nella murena anche un altro arco, che si trova più indietro, subisce una simile modificazione, diventando un secondo set di mascelle dentro la bocca. La murena morde con le mascelle principali, poi con quelle secondarie, che trascinano la preda verso il fondo della gola e permettono alla murena di aprire e chiudere ripetutamente la bocca per mordere senza che la preda fugga.
Ora manca solo la scoperta di un animale dal sangue acido e poi potremmo dire ufficialmente che Alien esiste, frammentato nelle varie e diverse specie che abitano la Terra.
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